Arancia di Ribera Dop a un euro nei bar siciliani

Venerdì 19 dicembre il Consorzio di Tutela dell’Arancia di Ribera DOP ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa del giornale on line cronachedigusto.it Spremute di arance siciliane a un euro nei bar siciliani“.

Per la prima volta un circuito di locali pubblici ha proposto ai propri clienti un prodotto siciliano certificato ad un prezzo concorrenziale.

Oltre cento locali hanno aderito all’iniziativa sia per andare incontro alle esigenze della clientela, sia per incrementare i consumi a fini salutistici e sia ancora per promuovere uno dei prodotti simbolo della Sicilia contribuendo a favorire l’incontro tra produttori agrumicoli e titolari di pubblici esercizi.

“Il Consorzio di tutela dell’Arancia di Ribera DOP da diversi anni promuove ed incentiva il consumo delle nostre arance con diverse iniziative, la prima nel 1998 con Una spremuta al prezzo di un caffè, poi Una spremuta in pizzeria, Buona da bere, Buona da mangiare ed infine Un sorso di salute con l’arancia di Ribera DOP. Lo scorso anno abbiamo aderito all’iniziativa di Cronache di Gusto – sostiene Giuseppe Pasciuta presidente del Consorzio– ed è veramente paradossale che in Sicilia, spesso non sia possibile trovare le spremute di arance negli esercizi pubblici. Per questo riteniamo opportuno sostenere queste iniziative per difendere l’identità di un prodotto che come pochi caratterizzano la Sicilia e per incentivare un maggiore consumo delle nostre arance che apporta tanti benefici, sostenendo l’economia di migliaia di produttori”.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato anche l’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi, l’assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca, il presidente di Fipe Sicilia Dario Pistorio, il direttore regionale ConfCommercio Sicilia Salvatore Scalisi, il presidente della Coldiretti Alessandro Chiarelli, il presidente del consorzio di tutela dell’arancia di Ribera Dop Giuseppe Pasciuta, il presidente del distretto Agrumi di Sicilia Federica Argentati e di Giovanni Pagano della Coop Sicilia.

Redazione

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