Buyer da tutto il mondo a Caltanissetta per Sicily Food Project

Offrire a trenta aziende siciliane, selezionate nel settore agroalimentare, opportunità di internazionalizzazione. Questo l’obiettivo della “missione incoming” che si svolgerà da oggi  a Caltanissetta, organizzata dall’Assessorato regionale alle Attività Produttive, nell’ambito del progetto “Sicily Food Project”.
L’iniziativa si articola in tre giorni: lunedì all’hotel San Michele di Caltanissetta avrà luogo la presentazione del progetto iniziato ormai da tre anni, mentre i due giorni seguenti sono previste visite ad alcune imprese selezionate tra quelle che propongono prodotti di qualità come conserve, olio, succhi di frutta, dolci o cioccolata.

Sono 35 i buyer che parteciperanno, provenienti da Cina, Germania, Francia, Lituania, Danimarca, Polonia, Svezia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Lettonia. Il progetto “Sicily Food Project” è stato finanziato nell’ambito del Po-Fesr 2007-2013 per consentire la partecipazione di numerose aziende siciliane alle più importanti fiere di settore in tutto il mondo attraverso la creazione anche di un sito dedicato che è servito da vetrina virtuale per le aziende agroalimentari.

Gli incontri che si svolgeranno a Caltanissetta consentiranno ai buyer di verificare se i prodotti proposti rispondono alle esigenze dei mercati a cui fanno riferimento. La “missione incoming” è stata anche favorita dall’utilizzo della piattaforma in rete www. b2match. eu/sicilyfoodproject, istituita in collaborazione con Confindustria Sicilia ed Enterprirse Europe Network attraverso cui è stato possibile inserire i profili delle aziende in modo da favorire gli incontri. Al progetto complessivo hanno preso parte 200 aziende, che nel 58% dei casi si sono pronunciate positivamente. L’83% delle aziende ha dichiarato di essere soddisfatta degli incontri intercorsi ed il 65% di avere avuto tra quattro e cinque contatti mentre soltanto l’8% non ne ha avuto neanche uno.

«Un’occasione utile – ha detto il direttore del Dipartimento Attività produttive, Alessandro Ferrara -, per dare slancio alle aree interne e un’opportunità di internazionalizzazione del settore agroalimentare».

Redazione

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