I tesori dei mari siciliani in mostra a Oxford

OXFORD – È stata inaugurata ieri, 20 giugno, presso l’Ashmolean Museum di Oxford, in Inghilterra, la mostra “Storms, war and shipwrecks: treasures from the sicilian seas” (Tempeste, guerre e naufragi: tesori dei mari siciliani), che resterà aperta al pubblico sino al 25 settembre 2016.
La mostra nasce due anni fa da un’idea di Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione Siciliana, che insieme a Luciano Azzarello, ambasciatore italiano ad Amsterdam, e Wim Hupperetz, direttore dell’Allard Pierson Museum di Amsterdam, concepirono il progetto “Sicily and the Sea”, una mostra di archeologia subacquea basata su reperti provenienti dai fondali e relitti ritrovati in Sicilia. La Soprintendenza del Mare ha coordinato la selezione e il prestito dei materiali di tutti i musei siciliani. Dopo Oxford la prestigiosa esposizione arriverà a Palermo e successivamente verrà presentata a Copenhagen e Bonn.
L’esposizione racconta la straordinaria storia dell’isola, crocevia del Mediterraneo, attraverso le scoperte dell’archeologia subacquea. Per 2500 anni in Sicilia si sono incontrate e scontrate grandi civiltà del passato. La ricchezza culturale dell’isola è stata determinata da Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni. Inoltre la mostra esplora le radici di questo patrimonio multiculturale attraverso più di 200 reperti, tra i più eccezionali e insoliti, recuperati dai fondali marini, grazie sia a ritrovamenti fortuiti che a scavi programmati: dai rostri navali un tempo montati sulle prue delle navi, alle parti marmoree di una chiesa bizantina montabile.
I materiali esposti illustrano in maniera eccellente il movimento di popoli, beni e idee che ebbero come centro la Sicilia: dai naviganti Fenici pionieri del commercio navale agli imperatori di Bizanzio, dagli intrepidi esploratori preistorici agli illuminati sovrani Normanni.
“La Sicilia ritorna alla ribalta internazionale”, ha affermato il soprintendente Tusa alla vigilia dell’inaugurazione ad Oxford. “Una prestigiosa esposizione che ha già avuto un enorme successo presso l’Allard Pierason Museum di Amsterdam e che viene riproposta dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana in Inghilterra con alcune aggiunte riguardanti i periodi greco-romano. Si tratta di oltre 100 oggetti provenienti dai mari della Sicilia, in gran parte oggetto delle ricerche della Soprintendenza del Mare, che danno l’idea del grande ruolo che l’isola ebbe nel corso dei secoli dalla preistoria fino al periodo bizantino”, ha spiegato Tusa, per il quale si tratta già di “un grande successo che dimostra l’autorevolezza e l’importanza che l’attività svolta finora nel campo della ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso dei mari siciliani e delle isole limitrofe ha ricevuto al livello internazionale”. la mostra, ha proseguito Tusa, “al contempo rappresenta per noi una grande soddisfazione poichè finalmente il nome della Sicilia viene associato alla rilevanza storica del suo ruolo mediterraneo in un periodo critico per la sua sopravvivenza. Siamo anche orgogliosi poichè siamo di fronte ad una mostra ideata e organizzata da noi anche se realizzata con le risorse dei musei ospitanti. Erano anni che la Sicilia aveva soltanto la funzione di “ente prestatore di opere d’arte” per mostre ideate da altri. Con la Soprintendenza del Mare”, ha concluso Tusa, “la situazione si è ribaltata”.
Hanno contribuito alla realizzazione del progetto espositivo l’Honor Frost Foundation e l’Istituto Italiano di Cultura a Londra. (aise) 

Redazione

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