L’Italia si mobilita in Ue per difesa pomodoro e olio

BRUXELLES – L’Italia a Bruxelles si mobilita in difesa di due produzione chiave: pomodori e olio d’oliva. Nel mirino sono gli accordi commerciali stipulati dall’Ue, in primis quello con il Marocco, per il quale Roma ha fatto appello alla clausola di salvaguardia, oltre all’import di un contingente extra di olio d’oliva a dazio zero dalla Tunisia. A questo si aggiunge la preoccupazione per la crisi dei settori lattiero-caseario e della zootecnia, per i quali il commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, ha riconosciuto la gravità e ha chiesto proposte di intervento ai 28 Stati membri. “I Paesi del Mediterraneo, in particolare noi e la Spagna, abbiamo posto la questione del settore ortofrutticolo e gli effetti per una produzione cruciale per noi come il pomodoro” ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a margine del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dei 28. “Abbiamo chiesto di poter attivare la clausola di salvaguardia” nell’accordo con il Marocco, insieme ad “un innalzamento del prezzo di ritiro” ha annunciato Martina, secondo cui “si tratta di una misura tampone per dare un minimo di equilibrio ad una situazione che equilibrata non è”.

Altro capitolo è quello della proposta della Commissione europea dell’import extra di olio d’oliva dalla Tunisia a dazio zero per aiutare il Paese vicino alle prese con una grave crisi dopo gli attacchi terroristici. “Esprimo preoccupazione su come questa scelta debba essere gestita nelle prossime settimane” ha detto Martina. “Noi avevamo chiesto – ha precisato il ministro delle Politiche agricole – uno scaglionamento per mesi dell’import e di differenziare la quota storica da quella aggiuntiva: tutto ciò allo stato attuale non c’è” ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole. Il rischio è che “se non si mantiene la differenza di regolamento fra le quantità, si lascia aperta la porta a che questo incremento diventi strutturale” ha aggiunto Martina. Sul fronte della crisi degli agricoltori, specie per i settori lattiero-caseario e della carne di maiale, “non sono soddisfatto della situazione, che non richiede solo una risposta degli Stati membri, ma a livello Ue”, ha annunciato al termine della riunione il commissario europeo all’agricoltura, Phil Hogan, riconoscendo che “la situazione è difficile e più lunga del previsto”. “Sono aperto alle proposte da parte degli Stati membri” su questo fronte, ha precisato Hogan, nell’ambito di alcuni paletti: quelli “della legislazione europea, dei limiti del bilancio Ue e che riscuota un ampio consenso del Consiglio”. Le proposte dovranno pervenire a Bruxelles entro il prossimo 25 febbraio.

Redazione

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