Lo stereotipo della coppola per il G7 di Taormina, il summit parte male per la Sicilia

“La Sicilia del G7, quella promossa dal manifesto inviato a migliaia di giornalisti dalla Presidenza del Consiglio italiana in occasione degli accrediti al summit mondiale di Taormina, è esattamente quella dello stereotipo falso, vecchio, ignorante e qualunquistico contro il quale Matteo Renzi ha voluto opporsi, proponendo Taormina al posto di Firenze per questo evento”.Lo dichiara Michela Giuffrida, eurodeputato del Pd.

“Sull’App varata dalla Presidenza del Consiglio – continua Giuffrida – oggi la foto, che purtroppo ha già fatto il giro del mondo, non esiste più, rimossa, cancellata. E ora magari si ripeterà il solito copione di scuse più o meno convinte e giustificazioni che forse costeranno l’incarico a chi questa campagna ha ideato mentre si moltiplicano le reazioni, il disappunto, lo sdegno.

Ma il danno alla terra che si è aggiudicata il G7 per volontà dell’allora Premier Matteo Renzi proprio perché questi aveva cosi voluto rispondere provocatoriamente alle insinuazioni di chi riteneva impossibile che il Summit si tenesse in un territorio a rischio mafioso, è ormai fatto, gravissimo. Promuovere il G7, con l’invio massivo di email a tutti i giornalisti del globo e una app già scaricata centinaia di migliaia di volte, usando una foto in cui un uomo con la coppola, la sigaretta pendente al labbro, camicia nera e bretelle, incolla il suo sguardo su una ragazza rossovestita quanto maliziosamente ammiccante, ma con gli occhi bassi di ordinanza, è assurdo quanto incredibile. 

Mentre resta amara la consapevolezza – conclude Giuffrida – che, aver messo la coppola sul G7 – proprio per usare un frasario locale vecchio quanto discutibile – per sconfiggere lo stereotipo Sicilia/terra di mafia, è davvero inutile se i primi a vederci con gli occhi de Il Padrino siamo noi”

Redazione

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.