Nematodi: le strategie di lotta integrata. Le nuove frontiere della SIN

Vittoria  – I danni alle colture causati dai nematodi sono enormi, soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Per combatterli sono necessarie strategie di lotta integrata (mezzi chimici, fisici, agronomici) e la conoscenza complessiva e minuziosa del territorio e dei terreni. Molti rischi provengono anche dalla possibile introduzione di nuove “piante” dai paesi del Nord Africa. Sono questi alcuni degli elementi emersi a conclusione della Giornata Nematologica della S.I.N. (Società Italiana di Nematologia), organizzata in collaborazione con Mensile Agrisicilia. Il titolo del convegno, che si è svolto il 22 marzo al PalAgrisicilia (Vittoria), è: “ Le problematiche causate dai “nematodi” all’orticoltura nel bacino del Mediterraneo, con particolare riferimento alla Sicilia. Possibili strategie di difesa”. Vi hanno partecipato circa 300 persone (studiosi, docenti, agronomi, tecnici delle colture).

Massimo Mirabella, direttore di Mensile Agrisicilia, Francesco D’Errico, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II, presidente emerito della Sin e Giuseppe Marano, responsabile del Servizio Fitosanitario regionale di Acireale, hanno introdotto i lavori.

Nicola Greco, del CNR (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante) di Bari, ha illustrato “le principali problematiche ematologiche dell’orticoltura nel Mediterraneo e in Sicilia”. “Abbiamo analizzato la situazione attuale – afferma Greco – effettuato una “fotografia dell’esistente” ed abbiamo esposto le possibili soluzioni. Partiamo dalle cose semplici, dalle “buone abitudini”, dalle buone prassi” che un agricoltore deve adottare: prima di mettere a dimora una pianta, bisogna effettuare un check up completo. Bisogna fare le “analisi del sangue”, sapere cosa c’è nel terreno. I terreni argillosi o sabbiosi, che caratterizzano la Sicilia e l’area del Mediterraneo, hanno caratteristiche similari. Ma bisogna sapere quali e quanti nematodi sono presenti: questo dipende da vari fattori e anche dalle pratiche agricole che sono state effettuate e dalla successione delle colture”.

Francesco Paolo D’Errico, ha affrontato, insieme a Antonio Colombo (Regione Siciliana), il tema delle “strategie di lotta ai nematodi”. “Oggi – ha detto D’Errico – la difesa dai nematodi non può essere affidata ad una singola pratica, ma all’integrazione di mezzi (fisici, chimici, fisiologici e agronomici). Le realtà aziendali sono diverse, variano in relazione ai tipi di terreno e alle colture. La lotta ai nematodi deve essere applicata in modo “sartoriale”, operando le scelte in maniera diversa ed oculata in ciascuna azienda”

Renato Inserra, nematologo, del Florida Departement of Agricolture della Florida, ha parlato dei “nematodi che affliggono l’orticoltura in Florida e le soluzioni adottate”. Il suo intervento è stato dedicato soprattutto all’esclusione dei nematodi nocivi agli agrumi e all’esclusione dei nematodi da quarantena dai vivai. “Ho aperto una finestra sulla situazione in Florida – spiega – che è molto diversa da quella siciliana. In Florida ci sono nematodi diversi che provocano forti infestazioni. Oggi è stato eliminato l’utilizzo di prodotti chimici nocivi all’uomo e all’ambiente. I metodi oggi sono e devono essere diversi: ci si basa su rotazioni, colture di copertura e usi di fumiganti”. A conclusione del convegno ha lanciato un appello: “I rischi maggiori oggi provengono dalla possibilità che vengano introdotti in Italia, tramite l’importazione di piante, di nuovi nematodi, rispetto ai quali il nostro territorio potrebbe trovarsi impreparato. Molto rischiosi sono i nematodi galliggeni, che interessano l’apparato radicale delle piante”.

A conclusione della mattina, sono state consegnate le medaglie ricordo della S.I.N. a Renato Inserra e Maria Teresa Vinciguerra, del Dipartimento di Biologia Animale “Marcello La Greca”, di Catania.

Nel pomeriggio le aziende che producono fertilizzanti hanno presentato le soluzioni di difesa già disponibili sul mercato, descrivendo le caratteristiche e le modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari. Tutti i prodotti sono realizzati nel rispetto delle direttive europee che vietano l’utilizzo di prodotti chimici ad elevato impatto ambientale.  La sessione pomeridiana è stata guidata da Francesco Paolo D’Errico e Nicola Greco.

Massimo Mirabella, direttore di Mensile Agrisicilia, traccia le conclusioni: “La giornata del 22 marzo è stata la riprova di quanto importante sia un centro di divulgazione scientifica dedicato completamente alle tematiche dell’innovazione in agricoltura. Mensile Agrisicilia ha stilato un ricco programma di appuntamenti scientifici per il 2016 che trasversalmente toccherà tutti i temi più a cuore a questa realtà produttiva”.

Francesca Cabibbo

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