Patto del Ponte, adesione trasversale di parlamentari e governatori

ROMA – “Abbiamo aspettato troppo tempo, è il momento di iniziare i lavori perchè vogliamo che il Sud esca dal sottosviluppo, abbiamo bisogno di rafforzare i nostri territori e portare il Sud in un contesto europeo.

Il Ponte è necessario e questo patto lo vogliamo consegnare a Draghi, a testimonianza della piena fiducia che abbiamo in lui”. Così il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, nel corso della conferenza stampa in Senato per presentare il “Patto del Ponte” firmato da parlamentari del Sud di ogni schieramento politico lo scorso 7 maggio a Villa San Giovanni.
“Ringrazio i colleghi di tutti i partiti che hanno voluto mettere al centro l’interesse dei cittadini. Si deve iniziare entro la fine della legislatura perchè 1,1 miliardi per dire no il nostro paese non se lo può permettere”, ha aggiunto.
“Il Ponte non unisce due regioni ma l’Europa con il Mediterraneo, è un’opera di rilevanza europea. C’è un dato che reiteratamente sottolineo sui costi dell’insularità che per la Sicilia è di 6,5 miliardi di euro l’anno, è come se la Sicilia avesse avuto una pandemia ogni anno e questa situazione va assolutamente risolta. Abbiamo già preannunciato che non daremo intesa che approva il fondo complementare se non contemplerà anche il Ponte. Ora o mai più, il Ponte o lo si realizza ora o mai più ed è per questo che siamo qui combattivi e determinati”, ha sottolineato Gaetano Armao, assessore all’economia Regione Sicilia, nel corso della conferenza.

Presente, tra gli altri, anche il presidente Regione Calabria Nino Spirlì, che nel sottolineare l’importanza dell’ampia rappresentanza parlamentare nella firma di questo documento, ha ricordato come “non si tratta di un ponte tra due piccole regioni del Sud italiano, ma si tratta di un ponte che collega i primi territori d’Europa dal mondo nuovo. E’ l’Asia oggi che guida il futuro del mondo e che si impone sui territori del vecchio Occidente e ci sarà l’Africa che è in forte fermento, per cui nei prossimi decenni saranno questi due continenti che o passeranno attraverso Sud o attraverso il Mediterraneo, ovvero l’ingresso della casa Europa che non può essere scollegato. Non possiamo perdere questa occasione – ha ribadito – non è concepibile e sarebbe una delle più grandi sconfitte per l’Italia. Questo è il tempo delle poche chiacchiere e dei fatti tangibili che passano attraverso progetti precisi. Non possiamo perdere tempo, il progetto c’è e esiste c’è solo da girare la chiave e partire”.
(ITALPRESS).

Redazione

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