Scatti di Sicilia a San Paolo in Brasile

( di Omar Gelsomino) – Sono stati diversi gli appuntamenti organizzati nei giorni scorsi a San Paolo che hanno posto l’attenzione sulla Sicilia. L’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo ha organizzato il workshop “Le nuove frontiere della fotografia d’autore” a cura di Roberto Strano e la collettiva fotografica “Immagini e colori di Palermo e Catania” con le foto di Roberto Strano, Giovanni Nuccio, Salvatore Cavalli, Laredo Montoneri, Massimo Cristaldi, Cosimo Di Guardo, Giuseppe Leone, Pasquale Vaccaro, Paolo Barone e Bruno Campolo.

Roberto Strano è stato impegnato anche con una mostra riguardante le favelas brasiliane, un viaggio com-piuto nel 2012, e da allora mai finito, per realizzare un reportage contro il turismo sessuale nelle favelas di Fortaleza, così l’anno scorso è andato nelle favelas di San Paolo per un altro reportage presentato con la prima grande mostra contro il turismo sessuale in Brasile in occasione dei mondia-li di calcio. Una nuova esperienza che non si è limitata solo ad immortalare particolari momenti di vita vissuta nelle favelas brasiliane ma che come tutte le esperienze ha lasciato dei segni, di realtà impensabili, presenti in una città o in una metropoli, dove a poca distanza coesistono situazioni che nessuno immaginerebbe mai, un centro ricco in cui predomina il lusso, e dall’altra parte della città si incontra la povertà più assoluta, la ricchezza da un lato e l’indigenza dall’altro, le due facce di una stessa medaglia.

Così il fotografo professionista Roberto Strano, ormai da anni impegnato nei foto-reportage sociali in Italia e all’estero, ha visitato le periferie brasiliane dove ha immortalato scene forti ed ha raccolto testimonianze sconvolgenti, “Un giorno in Brasile una mamma con in grembo un bimbo mi disse sento le urla di mio figlio che ha fame.. ecco il motivo della mia ricerca delle mie immagini, voglio dare voce a chi troppo spesso gli è stata tolta”. I suoi fotoreportage gli sono valsi diversi riconoscimenti anche internazionali, le sue opere sono conservate da collezionisti e musei, ha esposto oltre che in Italia in Germania, Spagna, Romania, Bulgaria, Arabia, Saudita, Singapore, Brasile, perchè con le sue foto è capace di raccontare il disagio sociale, la povertà dove si inserisce l’uomo, con delicatezza ci fa conoscere la sofferenza in tutti i suoi aspetti quasi esorcizzando la condizione umana e riponendo la dovuta attenzione ai suoi soggetti, in modo che le sue foto possa-no trasmettere la realtà in cui si cala.

Omar Gelsomino

Redazione

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