Sicilia, giornata internazionale dei bambini scomparsi

Il 25 maggio è la “Giornata internazionale dei bambini scomparsi”, nata per ricordare la scomparsa del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio 1979 e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno, lanciando un messaggio di solidarietà e speranza ai genitori e familiari che non hanno più notizie dei loro cari. Almeno 8 milioni di minori scompaiono ogni anno, vale a dire 22.000 al giorno. Per ricordare questa giornata Penelope Sicilia organizza per giorno 25 maggio a Catania, un flash mob, in piazza Università, alle ore 19; e a Palermo un corteo che partirà alle ore 16 da via Ruggero Settimo per raggiungere la sede della Prefettura.

Non esiste un registro degli scomparsi, ma come accertato dalla relazione annuale del commissario straordinario del Governo, dott. Vittorio Piscitelli, in Italia dal 1974 sono 29.763 le persone scomparse ancora da rintracciare alla data del 30 giugno 2014, 558 in più rispetto al 2013 (9.816 italiani e 19.947 stranieri). Di questi 15.358 sono minorenni (1.954 italiani e 13.404 stranieri). La Sicilia è la seconda regione italiana per numero di scomparsi con quasi 13 mila persone nei ultimi quarant’anni. La provincia dove ci sono più scomparsi è quella di Catania con 977, seguono Palermo con 835, Agrigento con 616, Messina con 537.

I minori scomparsi nell’isola sono 2.635 di cui 2.130 stranieri. «Ricordare, in questi casi, significa riaccendere la speranza. Penelope Sicilia desidera che tutti i siciliani si uniscano (simbolicamente e non) nella ricerca dei minori che scompaiono senza lasciar traccia» commenta il presidente della regione Sicilia di Penelope, associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, avvocato Elena Cassella, che invita tutti ad unirsi sia all’appuntamento di Catania alle 19 in piazza Università che a quello di Palermo, in via Ruggero Settimo. «A Catania si svolgerà una breve ma intensa manifestazione: uomini, donne e bambini senza volto (tutti infatti indosseranno delle maschere bianche) si legheranno per un rito di ricerca collettivo, mirato ad alimentare la fiamma della speranza e sensibilizzare il pubblico a non dimenticare».

Redazione

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