Treni lumaca in Sicilia, la Fit Cisl lancia l’allarme

PALERMO  – Treni insufficienti, desertificazione delle zone centrali e sud orientali, sovrapposizione bus-treno, insufficienza del parco rotabile, soppressioni giornaliere, tempi lunghi di percorrenza. E’ il quadro, denunciato dalla Fit Cisl, della situazione del trasporto ferroviario in Sicilia, dove circolano 397 treni giornalieri su 1.378 chilometri di linea ferrata, per una regione che e’ la piu’ estesa d’Italia e con un perimetro di oltre 1.000 chilometri. Nel dettaglio, secondo il sindacato, molti di questi collegamenti coprono tratti brevissimi e cosi’ risultano quasi del tutto sfornite di collegamenti le zone centrali dell’Isola come Caltanissetta ed Enna, con le altre province come Messina e Siracusa; Palermo e Catania sono collegate da un solo treno diretto, gli altri collegamenti della zona fanno diverse coincidenze impiegando piu’ quattro ore per collegare i due capoluoghi.

Il contratto di servizio deve diventare una occasione per migliorare e razionalizzare il servizio ferroviario, ne vogliamo discutere in un tavolo che sollecitiamo con Regione e Trenitalia, noi abbiamo pronta una bozza di documento attorno al quale discutere e da proporre al governo regionale”, hanno ribadito i rappresentanti della Fit Cisl nel corso di un incontro che si e’ tenuto all’Astoria palace di via Montepellegrino, a Palermo, alla presenza della Regione e Trenitalia sul trasporto ferroviario siciliano.

“Noi siamo il sindacato delle proposte – ha detto Maurizio Bernava, segretario generale Cisl Sicilia -, ma purtroppo finora non c’e’ stata una proposta presentata alla Regione che e’ stata accolta, lo ribadiamo, mettiamo insieme tutti gli investimenti e facciamo una unica programmazione per il trasporto in Sicilia, bisogna negoziare di piu’ sia sul fronte infrastrutturale sia sul servizio, serve una programmazione a lungo termini su standard civili. Serve un sistema integrato gomma/ferrato, con orari cadenzati e certi. Tutto questo si puo’ mettere in moto, per evitare il rischio che i 111 milioni di euro vengano usati per fare cassa, date le enormi difficolta’ finanziarie della Sicilia. La scommessa e’ migliorare il servizio in tre anni, noi continuamo a proporre e sabato lo ribadiremo davanti la Presidenza della Regione, dalle 10, per il jobs day della Cisl”. “Il passaggio di competenze alla Regione siciliana e’ epocale – ha aggiunto Giovanni Luciano, segretario generale nazionale Fit Cisl -, attendiamo presto la firma del Mef per renderlo definitivo e per sbloccare i 111 milioni di euro, bisogna pero’ stare molto attenti, non vorremmo che anche qui, come accaduto in altre regioni come la Valle d’Aosta, le risorse non vengano spese subito per lo scopo primario ma vengano spostate”.

Redazione

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