Ucraina, Orlando “Tanti tirano corda ma senza spezzarla”

ROMA (ITALPRESS) – C’è chi vuole le elezioni anticipate? “Non saprei, ma non credo ci sia questa eventualità. Piuttosto c’è l’imminenza delle elezioni amministrative. Quindi, che le tensioni salgano mi pare fisiologico, purchè restino entro certi limiti. Molti tireranno la corda, ma nessuno credo abbia voglia di spezzarla. Mi preoccupa di più il rischio di tensioni sociali, con il 12% di lavoratori poveri e l’inflazione che morde, senza contare il malessere dei giovani, dopo le restrizioni sofferte per la pandemia”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della sera, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, rispondendo alla domanda se i contrasti sulla linea da tenere sulla guerra in Ucraina stanno mettendo a dura prova la maggioranza. “Dobbiamo rafforzare il dialogo tra di noi, come abbiamo fatto per la difesa dei più deboli. Credo ci siano margini per riavvicinare le posizioni, visto che entrambi siamo convinti dell’esigenza di potenziare l’azione politico-diplomatica per la pace”. “Per questo, come proponiamo, l’Europa dovrebbe fissare un prezzo massimo del gas, così da ridurre il “regalo” a Putin. Inoltre, dobbiamo essere più credibili sulle sanzioni. Continuare ad annunciare sanzioni sempre più dure su cui l’Europa è divisa non mi pare sia un modo di esercitare deterrenza”. Per il ministro Orlando, poi: “L’aumento dell’occupazione dimostra che abbiamo risposto bene alla crisi innescata dalla pandemia, salvaguardando capacità produttiva e facendo molto meglio rispetto alla crisi di dieci anni fa, grazie anche agli strumenti concordati in Europa. Ora però i forti aumenti del costo dell’energia e delle materie prime e l’incertezza legata alla guerra incidono sia sulla crescita del lavoro precario sia sulla frenata delle assunzioni previste. Quanto al mismatch, è un problema strutturale al quale stiamo rispondendo con oltre 5 miliardi di investimenti del Pnrr per le politiche attive e la formazione che stiamo trasferendo alle Regioni. Ma serve anche una riflessione più ampia…”.
(ITALPRESS).

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