Agrumi, Ala: subito piano fitosanitario e stop import Sud Africa

Roma, 20 ott. (askanews) – “Il Governo vari un piano straordinario per salvaguardare gli agrumeti colpiti dal virus Citrus Tristeza e intervenga presso la Commissione Europea per bloccare le importazioni delle arance bionde dal Sudafrica che potrebbero essere affette dal ‘Citrus Black Spot’ (macchia nera degli agrumi), fitopatia che potrebbe creare seri danni alle nostre produzioni”. E’ quanto chiedono, in un’interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, i senatori siciliani del gruppo Ala, Giuseppe Ruvolo e Giuseppe Compagnone.

“In Sicilia – spiegano i senatori – gli agrumeti si estendono su 93.771 ettari (circa il 60% del totale italiano) e la produzione di arance, limoni, mandarini e clementine ammonta a circa 1,9 milioni di tonnellate (circa il 48% della produzione nazionale) con un valore generato, in termini di fatturato, di circa 677 milioni di euro. Il settore è però ora in crisi. Il virus Citrus Tristeza ha danneggiato oltre 32 mila ettari di agrumeti. Fino ad oggi l’unica soluzione è stata l’eradicazione delle piante infette, la prospettiva più efficace sarebbe invece la riconversione delle produzioni piantando nuove varietà resistenti al virus”. Ma, concludono Ruvolo e Compagnone, “oggi ci sono anche altri problemi da affrontare: il patrimonio agrumicolo italiano viene, infatti, messo a dura prova dalle decisioni dell’Unione europea tese a favorire l’importazione di agrumi provenienti da Pesi terzi con il rischio di importare anche nuove malattie. Per esempio, le arance bionde del Sudafrica sono colpite dal ‘Citrus Black Spot’ (macchia nera degli agrumi) e le recenti politiche comunitarie, favorendo l’import, rischiano di far arrivare in Europa questo agente patogeno pericoloso. Il timore è che il sistema di controllo europeo si mostri inadeguato. Alla luce di tutto questo, non è più rinviabile la messa in campo di una strategia nazionale precisa volta a tutelare energicamente il patrimonio agrumicolo e ad aiutare i produttori già danneggiati”.

Redazione

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