Anno Giudiziario Palermo, Di Matteo “Affrancare pm da forme potere”

PALERMO (ITALPRESS) – “La giustizia italiana ha perso notevole credibilità negli ultimi anni, a causa degli intrecci con le forme di potere da parte di alcuni elementi che ne fanno parte. E’ quanto mai opportuno invertire la rotta, ribadendo l’indipendenza della magistratura da ogni forma di potere e distinguendo i magistrati dediti alla legalità da quelli ancora legati a logiche politico-economiche”. Così Antonino Di Matteo, consigliere del Csm, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario al Palazzo di Giustizia. “Una riforma della giustizia da sola non può bastare a restituire questa credibilità: è sul piano etico che serve un cambio di passo. Il 2021 non è stato un anno facile per il Csm: si sentono ancora gli strascichi del processo di Perugia e persistono le conflittualità tra chi auspica un cambiamento e chi coltiva antichi retaggi”, aggiunge Di Matteo. Per il procuratore generale di Palermo Annamaria Palma Guarnier. “Con il Covid le influenze della criminalità organizzata sono aumentate in maniera considerevole, soprattutto nei quartieri più vulnerabili. E’ necessario per lo Stato invertire la rotta perchè i dati recenti sono preoccupanti: sono aumentati non solo i casi di estorsione e di truffa, ma anche di legami con la spesa pubblica e di traffici illeciti. Con l’arrivo dei fondi del Pnrr ci saranno sicuramente dei tentativi di infiltrazioni che sarà necessario sventare”. “Rispetto a trent’anni fa Cosa nostra non ha cambiato le sue attività, ha solo attenuato l’arroganza che la contraddistingueva. Ma la sua influenza nei quartieri di Palermo resta forte, al punto da sostituirsi alla giustizia ordinaria in certi frangenti. Lo Stato ha il compito di aumentare la sorveglianza, al fine di bloccare quest’ingerenza: è necessario assicurare un futuro più sereno ai giovani siciliani”. Il procuratore si sofferma in particolare su due aspetti nella sua relazione: il coinvolgimento di minori nello spaccio di droga e l’aumento dei casi di femminicidio nel periodo di pandemia. “E’ stata un’importante occasione di bilancio – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – nell’azione di contrasto ad ogni forma di illegalità e anche un richiamo al senso di responsabilità di tutti, della società civile e delle istituzioni nel ricordo del trentennale delle stragi del 1992, che hanno costituito uno dei momenti più bui della storia del nostro paese. Ma da quel 1992 è poi nata una forte ribellione sociale alla violenza di Cosa Nostra che è stata fondamentale nel cammino di liberazione di Palermo dal governo della mafia”.
(ITALPRESS)

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