Contraffazione, il Made In Italy è il più imitato al mondo ma è anche il più controllato

Il Made in Italy agroalimentare è il più imitato al mondo ma è anche il più controllato. A parlare sono i numeri emersi dal report sull’operato dell’ispettorato contro le frodi l’Icqrf, i Nac, il Corpo Forestale e la Guardia Costiera: Sono 116.499 in totale i controlli effettuati a tutela del Made in Italy agroalimentare nel 2013 per sequestri pari a un valore di 59.535.521 euro. Nei primi otto mesi del 2014 i controlli sono stati invece 61.317 e i sequestri dal valore di 32.258.147. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative lo scorso anno sono state in totale 9.996, nei primi otto mesi di quest’anno 6.017. Per quanto riguarda le segnalazioni all’autorità giudiziaria 3.351 l’anno scorso, 835 quest’anno. E se secondo l’Unione europea i controlli italiani superano i requisiti richiesti dalla stessa Comunità Ue, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina lancia una sfida invitando – in vista dell’Expo – tutti gli organi di controllo dei paesi europei a Milano per un giorno di confronto, sia per quanto riguarda la sicurezza alimentare che per la lotta alla contraffazione. Ma controllare non vuol dire “complicare”. E la burocrazia spesso “ruba” tempo prezioso a chi tra il lavoro della terra e la gestione aziendale deve pensare ad altro. Proprio in vista di una politica di coordinamento e di allineamento dati il ministro ha anche annunciato che entro fine mese il Mipaaf invierà la bozza di decreto al ministero dell’Interno sull’applicazione del Registro unico dei controlli.

E che il made in Italy agroalimentare sia una delle punte di diamante di Renzi per il rilancio dell’economia nazionale (conta circa 267 miliardi ogni anno dal campo alla tavola) lo dimostra il fatto che delle 15 nuove deleghe della nuova segreteria del Partito Democratico, una è alle Politiche agricole, a Sabrina Capozzolo; e l’altra al Made in Italy, ad Ernesto Carbone, già consigliere al Mipaaf. (Fonte: Il Velino.it)

Redazione

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