E’ morto Aron, il cane legato e bruciato vivo a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – E’ morto Aron, il pitbull a cui martedì sera era stato dato fuoco in via delle Croci, a Palermo, da un uomo senza fissa dimora. Il decesso è avvenuto intorno all’1 di notte. “Ci hanno chiamato dalla clinica. Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla finè, si legge sul profilo Facebook della Lav – Lega antivivisezione di Palermo.
Il cane, che aveva ustioni sull’80 per cento del corpo, in questi giorni era ricoverato nel reparto di terapia intensiva della clinica veterinaria Zarcone. Ma i veterinari non sono riusciti a strapparlo alla morte.
‘Aron si è spento questa notte, dopo avere lottato con tutte le sue energie per quasi quattro giorni. Non ce l’ha fatta, i suoi reni hanno smesso di funzionare e così tutto il resto del corpo. Era sedato, quindi è andato via senza ulteriori sofferenzè, rende noto la Lav – Lega antivivisezione, sottolineando in una nota che ‘il pitbull era stato legato con una catena ad un palo, in una via di Palermo, ed era stato bruciato vivo dal suo stesso proprietario. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi internì.
La Lav è intervenuta, coinvolgendo l’autorità giudiziaria per ottenere l’affido e farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento. ‘Da subito, quindi, Aron è stato accudito con attenzione e cura presso la Clinica Zarcone ed è stato assistito e vegliato dai volontari Lav della sede di Palermo. Ma non è bastatò, prosegue la nota.
“La nostra denuncia oggi ha un aggravante in più, perchè il maltrattamento ha causato la morte dell’animale – evidenzia la Lav -. Non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre ad una imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali, e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di provvedimenti più efficaci, che siano da deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi”.
La Lav chiede ‘ancora una volta alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, al presidente Ciro Maschio (FdI) e alla relatrice Michela Brambilla (Noi Moderati), di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animalì.
“La Commissione non perda più tempo – continua la Lav – e inserisca questo tema all’Ordine del Giorno. L’urgenza è evidente, i fatti parlano: Aron è solo l’ultimo dei molti animali che ancora vengono maltrattati e uccisi in maniera crudele e spietata. Come il gatto Leone, scuoiato vivo a Cava dè Tirreni nelle scorse settimane, e altri prima di lui. Magistratura e Forze dell’Ordine hanno bisogno di strumenti efficaci per perseguire fattivamente questo genere di reati”.
Prevista per domani la commemorazione di Aron, organizzata dai volontari della sede Lav di Palermo. ‘Chiunque voglia e se la sente di partecipare può recarsi alle ore 17 di fronte alla Clinica Zarcone, in via Catania 66, dove il cane è stato accudito fino alla fine. Verranno accese delle candele, come simbolo di richiesta ai Parlamentari italiani di occuparsi davvero dei maltrattamenti a danno di animali. Anche chi è a casa potrà fare lo stessò, fanno sapere i volontati Lav, che ringraziano ‘i veterinari della Clinica Zarcone, che hanno assistito Aron dal primo all’ultimo minutò.
Sulla vicenda interviene il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: ‘La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso – dichiara il primo cittadino -. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.
Numerose le prese di posizione da più parti politiche.
“Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzionè, commenta il consigliere comunale Dc di Palermo, Viviana Raja.
‘Un gesto di estrema crudeltà perpetrato contro un essere vivente. Aron, il cucciolo legato ad un palo e bruciato vivo dopo giorni di agonia ci ha lasciati questa mattina. Questo barbaro crimine non può restare inosservato, e l’autore, attualmente libero, rappresenta una minaccia per la comunità. Come sottolineato da Papa Francesco, ‘chi non ama gli animali non ama neanche i bambinì. Questo vile e brutale atto non solo offende la sensibilità umana, ma riflette anche una pericolosa mancanza di rispetto per la vita: gli animali vanno rispettati, protetti e amati come membri della nostra società’, dichiara la consigliera di Fratelli d’Italia al comune di Palermo, Teresa Leto, che aggiunge: ‘Chiediamo al sindaco di assumere un ruolo attivo in questo caso, costituendoci parte civile e insistendo sull’inasprimento delle sanzioni contro coloro che si macchiano di maltrattamenti animali. E’ imperativo promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la comunità sui diritti degli animali e sulle conseguenze legali dei loro maltrattamenti. I diritti riconosciuti agli animali misurano il grado di civiltà di una società. Non possiamo tollerare atti di barbarie come quello subito da Aron e insisteremo affinchè la giustizia sia fatta e si adottino misure concrete per prevenire futuri episodi similì.
‘La storia di Aron è davvero straziante e pone l’accento sulla necessità di un impegno concreto per proteggere gli animali e garantire che tali atti disumani non restino impuniti. La Costituzione sottolinea l’importanza di riconoscere e difendere i loro diritti come esseri senzienti. E’ fondamentale che la mobilitazione dell’opinione pubblica, delle organizzazioni animaliste e delle autorità competenti si traduca in pene esemplari contro chi commette gesti così orribili affinchè venga perseguito e punito con la massima severità’, aggiunge la consigliera del Movimento 5 Stelle, Concetta Amella, avendo appreso della morte del cane pitbull a cui martedì sera era stato dato fuoco in via delle Croci, a Palermo. ‘In questo contesto – prosegue -, diventa dirimente inasprire le leggi esistenti contro la crudeltà verso gli animali, affinchè diventino anche un efficace strumento di dissuasione oltre che di punizione nei confronti di quanti commettono atti così riprovevoli. Ma per arginare questi comportamenti violenti le sanzioni sono insufficienti: anche in questo caso occorre investire più risorse nella promozione dell’educazione alla compassione e al rispetto degli animali, con spot efficaci sui mass media e campagne di sensibilizzazione sia nelle scuole sia porta a porta nei condomini, contribuendo a creare così una cultura in cui la violenza verso di loro sia universalmente condannatà.
Sulla vicenda interviene anche l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che si occupa di tutela legale degli animali: ‘Innanzitutto vogliamo ringraziare la Lav di Palermo e nazionale per l’impegno profuso in questi giorni a favore del povero Aron ed ovviamente i ringraziamenti vanno anche ai veterinari ed al personale della clinica palermitana dove è stato ricoverato Aron che fino all’ultimo hanno tentato di salvarlo nonostante le sue condizioni fisiche fossero gravemente minate anche negli organi vitali – scrivono gli animalisti di AIDAA – ma soprattutto non vogliamo ne possiamo dimenticare quello che è successo ad Aron, incendiato vivo in mezzo a una pubblica piazza da colui che lo deteneva. Ora – continua la nota AIDAA – che con la morte di Aron finirà anche il circo mediatico nato attorno a questo caso chiediamo che sia fatta giustizia, che l’aguzzino di Aron non possa far del male ad altri animali o uomini e che in attesa del giusto processo sia messo in sicurezza in modo che non possa nuocere. Infine, ma non da ultimo, chiediamo al governo un decreto immediato che porti le pene fino a 10 anni di carcere per chi commette reati cosi efferati contro gli animalì.
– fonte foto da profilo Facebook Lav Palermo –
(ITALPRESS).

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