Fondi Ue: per un rapporto, sono esposti a corruzione e mafia. La Sicilia vigili

Palermo, 29 gen. – Il ‘lato oscuro’ della spesa pubblica siciliana ha impedito di attivare misure organiche ed efficaci di risanamento e di liberare risorse per lo sviluppo.
Opacita’ e mancanza di trasparenza che “hanno favorito la corruzione e l’inquinamento politico mafioso nella gestione della spesa pubblica”. Per tali motivi la Regione siciliana dovra’ darsi una propria regolamentazione per introdurre l’obbligo della White list e del Rating di legalita’ e un coordinamento anti corruzione tra i vari responsabili pubblici delle partecipate. E’ quanto sostiene il rapporto dell’Osservatorio sui Fondi europei del Centro Pio La Torre secondo cui il governo regionale deve nominare un Comitato di monitoraggio sui fondi europei formato dalle rappresentanze del mondo associativo antimafioso. La principale delle condizioni previste dalla nuova programmazione consiste nell’obbligo di realizzare il Piano di rafforzamento amministrativo. Nel ciclo di programmazione 2014-2020 la Sicilia avra’ a disposizione oltre 6.320 milioni di euro di fondi Sie (Strutturali investimento europei) ai quali va aggiunto il cofinanziamento nazionale al 25% e la quota del Fondo sviluppo e coesione, cioe’ dei fondi nazionali destinati agli investimenti per lo sviluppo. A tale pacchetto di risorse, si sommeranno i residui della programmazione 2007-2013 da certificare entro il 31 dicembre 2015, pari a circa 2500 milioni di euro compreso il Psr. Si tratta di quasi 20 miliardi in dieci anni che rappresentano le uniche risorse che l’esausta situazione finanziaria regionale potra’ destinare allo sviluppo. Un’occasione da non sprecare, e probabimente non piu’ ripetibile, a fronte della quale il rapporto propone la concentrazione delle risorse e la riduzione al minimo del numero delle misure; la garanzia dell’addizionalita’ delle risorse europee e le conseguenze della crisi finanziaria della Regione che rendera’ impossibile destinare risorse del bilancio regionale agli investimenti produttivi.

Redazione

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