Giustizia, Cartabia “Tornati a parlare di riforme condivise”

FIRENZE (ITALPRESS) – “I governi precedenti avevano visioni diverse sulla giustizia. Noi siamo tornati a parlare di giustizia e a parlare di riforme sulla giustizia condivise. E’ l’inizio di condivisione di un percorso”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo nel corso del ‘Festival dell’ottimismò, in svolgimento a Palazzo Vecchio a Firenze. “L’unico faro che io ho – ha continuato – in tutte le azioni che faccio è la Costituzione. Sono una costituzionalista, ho avuto nove anni di esperienza alla Corte costituzionale. Sono quindi convinta che il potere giudiziario sia un potere necessario, altrimenti la legge del più forte non avrebbe argine, ma trattandosi di un potere come gli altri, forse più severo, come tutti i poteri deve incontrare limiti e garanzie per i diritti dei cittadini. Il lavoro che stiamo facendo è connotato dall’obiettivo che ci siamo presi con l’Europa che è ridurre il tempo dei processi”. “La situazione che abbiamo trovato – ha aggiunto – era molto grave e nel Pnrr ci siamo impegnati a ridurre i tempi dei processi. Lo stiamo facendo con investimenti, interventi di digitalizzazione ed organizzazione e tre riforme, quella del processo penale, delle crisi di impresa e del processo civile, che abbiamo messe in atto. Questi interventi devono far nutrire ottimismo nei cittadini e gli operatori economici che possano vedere un cambio di passo nel nostro Paese. Abbiamo favorito processi attraverso concorsi “per l’ingresso di 8000 giuristi, un cambiamento importante per far si che il giudice non lavori più da solo, per aumentare la qualità di risposta della giustizia oltre che i tempi”. “La nostra magistratura ha una forte indipendenza dal potere politico, ce l’ha. Nonostante ciò nel nostro Paese si è creato il problema della garanzia dell’indipendenza del singolo giudice anche all’interno della stessa magistratura. La rafforzeremo con la prossima riforma del Csm, che ci è stata sollecitata in modo molto energico dal presidente della Repubblica che ha ragione. Finiti i compiti per l’Europa e il Pnrr metteremo mano a questo”.
(ITALPRESS).

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