Piantedosi “La lotta alla mafia è al primo punto del governo Meloni”

PALERMO (ITALPRESS) – “L’arresto di Messina Denaro è stato davvero come togliersi una spina dal fianco. Credo che nessuna azione istituzionale avrebbe avuto questo effetto se alle spalle non ci fosse stato un cambio culturale, una sensibilizzazione continua. Esempi come quelli di Tina sono esempi di eroi civili che fanno di tragedie private un messaggio culturale importante, al servizio della legalità”. Così il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante la presentazione di “Non ci avete fatto niente”, il libro di Tina Montinaro, vedova dell’agente Antonio Montinaro, in corso a Palermo, nell’aula multimediale della Caserma Lungaro.
“Ci sono indagini in corso – aggiunge il Ministro – che comunque non negano la presenza di un sistema criminale collaudato, di una zona grigia contro cui dobbiamo ribellarci. C’è tutto un contesto civile che deve impegnarsi, che non deve alimentare una borghesia mafiosa. Ed è importante creare le condizioni per assottigliarla sempre di più fino a farla scomparire”.
Tra i presenti all’incontro anche il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“La mafia è sicuramente cambiata, come sottolinea anche il libro di Tina Montinaro – prosegue il ministro Piantedosi -. La mafia è meno violenta, più silenziosa, sta attraversando una nuova stagione. Va combattuta sempre, con diffuso impegno civile, perchè in quanto fenomeno umano avrà la sua fine. Il fatto di agire sotto traccia mirando a nuovi obbiettivi è già sintomatico, testimonia un cambio di rotta a livello anche di società”.
“E’ una grande sfida anche evitare le insidie e i centri di potere, dietro a risorse e a fondi PNRR – sottolinea Piantedosi -. C’è un’attenzione continua grazie anche alla competenza maturata negli anni. All’epoca decidere da che parte stare non era una scelta scontata. Non c’è bisogno di prendere impegni straordinari per avere consapevolezza da quale parte stare per essere eroi civili”.
“La morte di Falcone ha sicuramente dato il via a un’accelerazione nel processo della consapevolezza – prosegue Piantedosi -. Tutti possiamo agire. I bambini devono vivere la loro formazione, diffondendo la cultura della legalità, ribellandosi alla violenza e preservando i deboli dalle prevaricazioni”.
“Dal nostro angolo di osservazione la mafia è sicuramente cambiata. E’ meno violenta, questo appare agli occhi di tutti. Stamattina c’è stata una grande operazione antimafia con poco più di 100 arresti e sono tutti legati alle dinamiche del volto della nuova mafia, apparentemente meno visibile ma che permane nei gangli vitali della nostra società. La mafia va combattuta in quanto tale e bisogna farlo anche attraverso un impegno civile diffuso. Ci incoraggia la visione di Falcone quando diceva che la mafia è un fenomeno umano”, dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando che “la lotta alla mafia è al primo punto del governo Meloni: seguire il denaro, incoraggiare e supportare le attività degli inquirenti e delle forze dell’ordine. Ma dobbiamo anche sviluppare tutte le iniziative per creare le doverose cornici di sicurezza a esempio sulle ingenti risorse del Pnrr. Contestualmente abbiamo grande attenzione per le forze di polizia soprattutto per le risorse umane necessarie”.
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(ITALPRESS).

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