Regionali, in Sicilia primarie del campo progressista il 23 luglio

PALERMO (ITALPRESS) – Avversari cinque anni fa, parte di un’ampia coalizione oggi in vista delle elezioni regionali del 2022 in Sicilia. Le forze del campo progressista, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Cento Passi per la Sicilia, Sinistra Italiana, Partito Socialista, Europa Verde, Articolo Uno, hanno deciso di affidare ai cittadini l’ultima parola sulla selezione del candidato unitario alla presidenza della Regione Sicilia, tramite delle primarie fissate per il 23 luglio. In una conferenza stampa indetta all’Ars a Palermo, i rappresentanti dei soggetti politici coinvolti hanno riferito ai cronisti presenti alcuni dettagli di questa iniziativa dalla connotazione fortemente partecipativa. Dal 23 al 30 giugno sarà possibile presentare le candidature, che nei giorni successivi saranno vagliate, quindi tutti i cittadini siciliani a partire dai 16 anni potranno esprimere la propria preferenza in modo telematico e digitale previa registrazione su un portale online, tramite il quale sarà possibile, per chi lo preferirà, prenotarsi per votare in modo fisico in 32 postazioni distribuite su tutto il territorio regionale. Il voto, altra novità, sarà gratuito.
Negli ultimi giorni è stato stilato un regolamento che sarà pubblicato sul web, per i gruppi non rappresentati all’Ars sarà necessario raccogliere duemila firme. anche in seguito alla sconfitta alle presidenziali, sarà presentata una lista in almeno cinque collegi. Una coesione sempre più forte, dunque, tra le forze progressiste, che in Sicilia cinque anni fa avevano visto il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle correre da soli, così come Claudio Fava, che dopo il 2017 ci riprova con la lista Cento Passi per la Sicilia e ha annunciato ufficialmente la sua candidatura dimettendosi contestualmente per motivi di opportunità da presidente della Commissione Regionale Antimafia. Fare squadra, confrontarsi, trovare coesione e puntare su un modello partecipativo che si rivolge in prima persona agli elettori siciliani, questo l’obiettivo delle forze di centrosinistra che fra un mese e mezzo individueranno il candidato alla regionali per mezzo della volontà popolare, opponendosi così alla coalizione di centrodestra impegnata in serrate trattative tra i partiti per scegliere il nome per il post Musumeci, la cui riproposizione sembra sempre più in salita.
“Cinque anni fa eravamo avversari, ora siamo uniti dopo cinque anni di opposizione tenace, possiamo creare una candidatura unica in Sicilia – ha esordito il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo – Il nome non sarà scelto nel chiuso della stanza ma diamo voce agli elettori del campo progressista. E’ un modello straordinario di partecipazione, la Sicilia è ancora una volta un laboratorio politico, lo è nel metodo perchè sono primarie con una novità assoluta nel panorama nazionale quale la partecipazione al voto anche dei sedicenni – ha concluso – Non è una prova muscolare tra i candidati, ma una prova delle idee”. Gli fa eco il capogruppo all’Ars del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola: “E’ un percorso importante, ringrazio tutti i componenti di questo tavolo politico. Siamo cresciuti, insieme stiamo facendo qualcosa di rivoluzionario, è un’innovazione politica che parte dalle forze progressiste. Un patto politico forte per far sì che chiunque vinca permetta l’amalgama ulteriore di questo campo progressista in questa regione – ha aggiunto – Stiamo cercando, in un certo qual modo, 300 spartani siciliani, dobbiamo liberare la Sicilia dalle destre”.
Presente anche Claudio Fava, ufficialmente candidato in vista di queste primarie, che lancia un appello anche alle altre forze politiche sedute sui banchi dell’opposizione in questi ultimi cinque anni: “Ci rivolgiamo anche ad Azione e +Europa, possono stare dentro sia con un candidato che senza, per un arricchimento di questo campo progressista che passa attraverso chi si candiderà ma anche attraverso chi sosterrà la campagna elettorale. Mi rivolgo a quelle forze di opposizione in questo quinquennio di Musumeci, ma anche a tanti altri siciliani che sono fuori dai partiti – ha spiegato l’ex presidente della Commissione Regionale Antimafia – Lombardo, a cui va la mia stima, è fuori da questo campo, è dentro a questo attuale governo, per cui lo riteniamo inserito in una coalizione diversa dalla nostra”.
“Leggiamo sui giornali quanti stracci volano dall’altra parte – ha aggiunto, commentando le trattative interne al centrodestra per individuare il candidato – e come la scelta dei candidati sia dovuta a una corrispondenza tra Roma e Palermo. La nostra è una scelta di stile per ragionare sulla Sicilia. Non credo che queste primarie siano una conta muscolare tra le forze politiche per vedere chi tra le formazioni di sinistra è più forte sul campo, penso sia il semplice confronto tra alcuni candidati, forse tre, forse di più. Esporranno il loro progetto a tutti i siciliani, anche a chi esce da questa stagione di governo umiliato e offeso da come avevano sperato in chi li ha poi traditi – ha concluso – Saremo all’altezza di questa sfida”.
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(ITALPRESS).

Redazione