Rettore UniPa incontra neolaureato magistrale di 99 anni

PALERMO (ITALPRESS) – Novantanove anni e non sentirli. Giuseppe Paternò li compirà il 10 settembre ed è il laureato più anziano d’Italia, proclamato dottore magistrale la settimana scorsa in Scienze Filosofiche all’Università degli Studi di Palermo. Un percorso accademico iniziato alla veneranda età di 94 anni, quando l’ex dipendente delle Ferrovie di Stato ha messo piede per la prima volta in Viale delle Scienze, temendo di sentirsi fuori posto e ricevendo invece una calorosa accoglienza dagli altri studenti. Da lì in avanti, era il 2017, un cammino brillante a Unipa, prima con la laurea triennale nel 2020 in Storia e Filosofia, quindi, perfettamente in linea con le tempistiche, è arrivata la laurea magistrale nel luglio del 2022, 110 e lode con la tesi “Locke, Kierkegaard, Heidegger e le loro visioni sul cristianesimo”. Un percorso che è esempio di perseveranza, ambizione, voglia di mettersi in discussione, e che dimostra una lucidità invidiabile. Il traguardo di Giuseppe Paternò non poteva non essere celebrato dall’ateneo palermitano, e stamattina il neolaureato bis è stato ricevuto dal Rettore Massimo Midiri nella sede centrale di Palazzo Steri. Midiri ha accolto il classe 1923 e ne ha celebrato il meraviglioso risultato raggiunto, che dà ulteriore lustro a Unipa.
Il rettore ha consegnato allo speciale studente un volume sulle bellezze di Palazzo Steri, in cambio ha ricevuto in dono un libro scritto proprio da Paternò negli ultimi mesi, “La bellezza dell’anima”, una raccolta di racconti e poesie che riguardano il suo percorso universitario e vecchi aneddoti di una vita quasi centenaria, nella quale la doppia laurea conseguita non è, come si potrebbe pensare, un definitivo punto di arrivo “Il prossimo passo è stare a casa e studiare, di frequentare altri corsi non ne parliamo più, ora mi sto occupando di scrivere dei libri. Il mio metodo è stato studiare dieci ore al giorno, con regolarità assoluta. Si parte di mattina, poi pranzo e un riposino, quindi si riprende fino a mezzanotte – ha raccontato ai cronisti – E anche in questi giorni continuo a studiare e sto rileggendo un mio libro già pronto su Papa Gregorio Magno”.
Il signor Giuseppe è finito sui giornali di tutto il mondo, anche sul New York Times, e una donna del Sudamerica gli invia regolarmente delle lettere: “Tutta questa partecipazione non me l’aspettavo, una cosa davvero eccezionale – ha raccontato con emozione – Sarà per l’età, spero che tutti possano giungere alla mia età con questa lucidità”. Il suo segreto risiede anche nell’alimentazione: “Fin dall’inizio della mia vita il latte non è mai mancato, poca carne e il resto nella misura giusta. Lo studio è il cibo della mente”. Il neolaureato bis lancia dunque un messaggio ai giovani che troppo spesso abbandonano gli studi: “Il messaggio ai giovani è di perseguire nello studio, quando ci sono difficoltà non arrendetevi mai – ha concluso – Anche io ho trovato le mie difficoltà, ai giovani dico di perseverare, vedrete che i frutti arriveranno”.
Orgoglioso il rettore dell’ateneo Massimo Midiri, che ha sottolineato il valore della trasversalità per l’Università degli Studi di Palermo: “Oggi abbiamo avuto il piacere di conoscere questo nostro laureato eccellente. Un secolo di vita, una capacità di dare dei messaggi alla comunità più giovane molto importante. Il nostro ‘giovane di testà Giuseppe Paternò ha detto bene che la cultura non ha tempo e che è lo strumento per restare in vita, i nostri adolescenti devono comprendere che restare in ambiente universitario dà loro futuro. L’idea che si debba far tutto in un’età tra i 18 e i 24 anni non è per forza detto – ha aggiunto il rettore – Oggi il mondo dell’Università deve adattarsi a situazioni nuove. Siamo a un estremo oggi evidentemente, ma dobbiamo aprirci anche a chi non ha potuto laurearsi nei tempi canonici. Dobbiamo offrire loro la possibilità di farlo – ha concluso – e quello di oggi è un esempio in tal senso”.

– foto: xd7

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