Transizione energetica, parte progetto per sponda Sud del Mediterraneo

ROMA – Ha preso il via la seconda fase del progetto meetMED per migliorare la sicurezza energetica di Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina e Tunisia e promuovere la transizione energetica di questi Paesi verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Finanziato dall’Unione europea con 5 milioni di euro, il progetto è sviluppato dall’Associazione delle agenzie nazionali di energie rinnovabili ed efficienza energetica dei Paesi del Mediterraneo (MEDENER), presieduta da ENEA, e dal Centro regionale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica con sede al Cairo (RCREEE).

Sviluppato sulla base dei risultati raggiunti nel corso della prima fase (2018-2020), MeetMED II si propone di dare vita a contesti socioeconomici più stabili ed efficienti nei Paesi coinvolti, in grado di garantire una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici. Le attività, che proseguiranno fino al 2024, mirano a rafforzare l’attuazione delle misure di efficienza energetica e a migliorare il mix energetico, concentrandosi in particolare nei settori dell’edilizia e degli elettrodomestici, promuovendo la cooperazione regionale.

ENEA coordinerà le attività relative a “strategie e politiche”, con l’obiettivo di migliorare l’armonizzazione e il monitoraggio dei diversi regolamenti, legislazioni e standard nei settori degli edifici e degli elettrodomestici, in modo da favorire lo scambio di informazioni ed esperienze tra i partner dei Paesi del Nord e quelli della sponda sud del Mediterraneo, anche in merito a opportunità e strumenti di finanziamento.

Nel corso dell’evento di lancio del progetto, che ha riunito online oltre 130 partecipanti provenienti da tutti i Paesi dell’area mediterranea, Stefano Dotto, della Direzione Generale Vicinato della Commissione Ue ha dichiarato: “Il lancio di meetMED II avviene mentre la Commissione e i servizi esterni stanno lavorando alla progettazione di nuovi imponenti progetti di cooperazione regionale e bilaterale per i prossimi 7 anni. Nell’ultimo decennio abbiamo sostenuto misure di efficienza energetica in quasi tutti i Paesi del vicinato meridionale e ora ci stiamo concentrando su altri grandi settori che consumano energia nella regione, principalmente il settore edile e quello degli elettrodomestici”.

Leonidas Kioussis della Direzione Generale Energia della Commissione europea ha evidenziato come il progetto sia in linea con gli obiettivi del Green Deal che intende raggiungere la neutralità climatica al 2050, sottolineando l’interesse a lavorare insieme per un migliore coordinamento delle politiche regionali e nazionali nel settore energia nell’area del Mediterraneo.

“Le attività di meetMED II saranno fondamentali per raggiungere i traguardi attesi dalla piattaforma per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica dell’Unione per il Mediterraneo di cui MEDENER E RCREEE sono gli attori principali”, ha evidenziato Giorgio Graditi, Presidente di MEDENER e Direttore del Dipartimento ENEA di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili. “In conformità con l’agenda della strategia energetica dell’Ue, è necessario orientarsi verso la Smart Sector Integration che mira a collegare i diversi settori energetici (elettricità, gas, edifici, trasporti, industria) per contribuire alla riduzione delle emissioni. Si tratta di un sistema energetico integrato e interconnesso di elettricità e gas, con vettori/infrastrutture energetiche transfrontaliere come spina dorsale, che porterà ad una maggiore flessibilità e sicurezza dell’approvvigionamento. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica sono i settori più strategici per la transizione energetica e il contrasto ai cambiamenti climatici nella regione del Mediterraneo”, conclude Graditi.
(ITALPRESS).

Redazione

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