Tunisia raccoglie sfida portualità, al via lavori a Enfidha

TUNISI – Sorgerà nel golfo di Hammamet, all’interno del Parco industriale di Enfidha e costerà almeno 1,3 miliardi di euro. E’ il nuovo porto in acque profonde di Enfidha, i cui numeri sono impressionanti: estensione di 1000 ettari (oltre 1000 campi da calcio), più 3000 ettari di retroporto, fondali di 17 metri (in grado di ospitare le navi più grandi in circolazione), 5 km di banchine, di cui 3,6 dedicati ai container e 1,4 alle rinfuse. Una volta completato avrà una capacità di 5 milioni di teu e 4 milioni di tonnellate di rinfuse solide.

Con queste ambizioni il governo tunisino vuole giocarsi di nuovo la carta di una grande offerta portuale nel Mediterraneo, dopo la crisi nel settore e l’instabilità post-rivoluzione.

I lavori, secondo il governo, partiranno nel 2015 per durare non più di cinque anni. Per velocizzare le procedure verrà creato un ente pubblico che ne supervisionerà la realizzazione.

Il porto integra il Parco industriale di Enfidha, che comprende anche un aeroporto, e sorge su migliaia di metri quadrati. Il Parco già offre, a imprese e industrie mondiali, aree attrezzate e opere di urbanizzazione. Il progetto era stato presentato già nel 2008 ma rimase in sospeso per effetto della rivoluzione tunisina e per il periodo di crisi vissuto negli anni scorsi dai principali porti di trasbordo. Ora la situazione per questo tipo di scali sta migliorando e apre nuove opportunità di investimento.

(Fonte Ansa)

Gianni Contino

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