Regeni, l’Università di Palermo conferisce onorificenza alla memoria

PALERMO– Sono ancora tante le ombre sul caso della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso in Egitto a inizio 2016 dopo essere stato brutalmente torturato.

L’uccisione del dottorando triestino tiene ancora banco ed è oggetto di un dibattito sul coinvolgimento dello stesso governo egiziano e sui tanti depistaggi messi in atto per nascondere la verità. In ricordo di una figura che è diventata un simbolo per tutti quegli studenti che esplorano il mondo per inseguire il fine della conoscenza e della ricerca, e che per far ciò chiedono garanzie sulla propria sicurezza, quest’oggi l’Università degli Studi di Palermo ha voluto conferire l’Onorificenza dell’Ateneo di Benemerito alla memoria di Regeni in una cerimonia andata in scena nella splendida cornice di Palazzo Steri.

Una battaglia, quella contro la violazione dei diritti umani da parte dell’Egitto nei confronti di un dottorando europeo, che viene portata avanti ogni giorno dalla famiglia di Giulio e da tantissimi italiani che non si arrendono davanti alla scarsa collaborazione delle autorità nordafricane.

Il rettore di Unipa, Fabrizio Micari, ha voluto salutare i presenti ribadendo come sia necessario perseguire la verità per un senso di giustizia legato a doppio filo al mondo accademico e universitario: “Quella di oggi è un’iniziativa importante. Questa onorificenza viene attribuita a una personalità esterna all’ateneo che si sia distinta o che abbia acquisito meriti culturali. Abbiamo ritenuto che quello che Giulio Regeni ha fatto e i valori che hanno determinato la sua attività, dunque l’esempio di Giulio Regeni nel suo complesso, sia qualcosa che meriti questo riconoscimento – sottolinea il rettore – E si tratta di valori caratteristici e fondanti della nostra Università. Giulio era un dottorando che svolgeva la sua attività di ricerca sul campo, all’estero, proprio come lo fanno i nostri dottorandi. Noi vogliamo che la sicurezza sia sempre garantita per chi svolge attività di ricerca vera e sul campo, affermiamo il diritto e la necessità di giustizia e verità – conclude Micari – per far luce sulla vicenda del giovane ricercatore”.

Presente in collegamento video da remoto la famiglia Regeni, alla quale sono state donate dall’Univerisità la targa e la pergamena dell’Onorificenza di Benemerito: “Vogliamo ringraziare di cuore per questo riconoscimento che per noi è molto importante, perchè dà il valore di ricercatore e la dignità con la quale Giulio svolgeva il suo lavoro – dice Claudio Regeni, il papà di Giulio – Riteniamo che Giulio abbia subito un oltraggio inaccettabile. Da qui ci viene la forza per portare avanti la nostra richiesta di verità e giustizia”. “Spesso si dice che Giulio se l’è andata a cercare, noi abbiamo sempre rifiutato questa ricostruzione – aggiunge mamma Paola – Giulio era un ricercatore, non era una spia o chissà cosa altro, si trovava in Egitto per il suo lavoro e lo studio. Questo è un passaggio molto importante e sancisce ancora l’importanza dell’attività di ricerca”.

A chiudere la cerimonia è stata l’avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini, che ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il processo in Egitto ai presunti responsabili della morte di Regeni: “Papà Claudio e mamma Paola combattono una battaglia per i diritti umani di tutti, dei tanti ‘Giuliò che abbiamo in Italia. Sentiamo di voler ricercare il diritto alla verità, nella speranza che anche questo non sia uno di quelli che sono stati calpestati nei confronti di Giulio Regeni. Il rinvio a giudizio dei quattro funzionari egiziani non è un traguardo, ma solo un punto di partenza. Ora inizia il processo e per noi è importantissimo non affrontarlo da soli”.
(ITALPRESS).

Redazione

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