Bio-Mediterraneo, nel segno della Sicilia

MILANO, 7 MAR – Il Mediterraneo inteso come mille cose insieme, raccontato attraverso l’armonia, la salute e la bellezza: sono i temi attorno a cui si sviluppa il cluster del Bio-Mediterraneo, presentato questa mattina a Milano all’Expo Gate. La Regione Sicilia è capofila dei questi Paesi aderenti: Grecia, Libano, Egitto, Tunisia, Algeria, Malta, San Marino, Albania, Serbia e Montenegro. Ogni Paese nel proprio spazio interpreta la tradizione mediterranea con un “suo” tema, mentre la Sicilia coordinerà la zona comune.

L’elemento caratterizzate del cluster del Bio-Mediterraneo sono i prodotti e le colture del grano, olio e vino che accomunano tutti Paesi del bacino. Protagonista del cluster sarà la dieta mediterranea, dal 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco, intesa come insieme di pratiche, abitudini e colture che celebrano la biodiversità.

Dal 14 al 20 settembre a Expo sarà celebrata proprio la settimana della dieta mediterranea. Altro alimento simbolo sarà l’olio extravergine di oliva, perché l’ulivo è anche frutto della contaminazione tra i popoli che si sono avvicendati nei secoli nel Mediterraneo. Il cluster del Bio-Mediterraneo é il più grande e si trova di fronte al Padiglione Italia. Per sei mesi saranno presenti produttori di vino e olio, personaggi di cultura e arte, sportivi, scienziati, equipaggi di pescherecci per raccontare al mondo il Mediterraneo, la cultura e i suoi prodotti. Si parte il 1 maggio con le isole della Sicilia e con Pantelleria, che nel 2014 ha visto il riconoscimento da parte dell’Unesco della pratica agricola della vite ad alberello come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La Sicilia gestisce lo spazio comune del cluster. “Questo è un riconoscimento alla politica di pace che portiamo nel Mediterraneo” ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura di Regione Sicilia, Nino Caleca. La Regione Sicilia ha investito 3 milioni di euro per la partecipazione e la gestione del cluster Bio-Mediterraneo. “Nei sei mesi porteremo a Expo oltre 500 imprese e 119 Comuni siciliani – ha riferito l’assessore -.

Tra i temi affrontati anche quello della pesca, per arrivare a trovare nuovi accordi di gestione delle zone marittime con i Paesi che animano insieme a noi il cluster”. “Ci piacerebbe esportare negli altri Paesi del Mediterraneo il modello di agricoltura sociale che stiamo sperimentando in Sicilia – ha detto il responsabile unico del cluster per la Regione Sicilia, Dario Cartabellotta -. La campagna viene coltivata ad esempio da pazienti delle case di cura, da immigrati, che riportano in vita zone abbandonate”.

Redazione

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